Il limbo esiste?

Improbabile, ma di certo il suo spirito ha battezzato uno dei luoghi interessanti della fotografia. In fotografia, solitamente, esiste un obbiettivo principale, quello di restituire la tridimensionalità, le tattiche che aiutano in questo sono una decina non di più. Ma esiste spesso anche un obbiettivo che non è da meno, quello di rendere protagonista un soggetto. In ogni caso la fotografia ha bisogno di un ordine anche…sopratutto nelle situazioni più confuse, la necessità di creare una “linea d’ordine” come la chiamo io, è irrinunciabile.

Nella mente del fotografo esiste sempre un soggetto, e la necessità è quella di renderlo protagonista, poi esistono le qualità del soggetto anch’esse sottoposte ad una gerarchia….

REGOLA importante anche se sconosciuta ai più: è privilegio del fotografo raccontare l’oggetto (persona o materia che sia) con una gerarchia dei contenuti leggibile al cuore e all’anima, la fotografia senza pensiero NON LO FARA’ MAI!<<

Nello studio fotografico esiste quasi sempre un luogo dello studio fotografico chiamato LIMBO (volgarmente fondo continuo, pedana, fondo senza fine eccecc) che ha avuto una affermazione talmente importante in fotografia da “essere venduto” al mondo della fotografia commerciale che a sua volta ha finito per renderlo più scontato del dovuto, perdendo l’iniziale più raffinato valore. In una mostra fatta ad Atami in Giappone ho esposto alcune foto realizzate nel limbo, quando una facoltosa visitatrice mi ha chiesto di acquistare questa immagine, di tutto rispetto ok, ma con un prodotto ritratto più importante della fotografia stessa (non per mia modestia, per mia purissima ignoranza) ho rifiutato la vendita lasciandola più sconcertata che indispettita.  Si, molto molto stupido, non tanto aver rifiutato vendita, ma non capire che quella foto portava un valore in sè capace di andare oltre il soggetto. Solo una raffinata mente, figlia di una raffinata cultura poteva valutare questo, più avanti, capendolo, mi sono sentito colto come un manovale del medioevo. Quindi, se accettate un consiglio figlia di un mio passaggio imbarazzante, non sottovalutate mai l’ipotesi di utilizzare un limbo per sviluppare un progetto di valore, vi sarà di grande aiuto non avere nulla che distrae l’attenzione del vostro argomento!

Ho il ricordo preciso di un fotografo ingiustamente sottovalutato nella storia della fotografia, Aldo Ballo, maestro del fondo neutro, come anche Richard Avedon o il grande Irving Penn sono stati  in grado di creare immagini eterne.

Aldo Ballo è stato un potente motore Assieme a Mariarosa Toscani (sorella di Oliviero) che ha dato movimento al grande design italiano con collaborazioni come con Enzo Mari, Achille Castiglioni, Gio Ponti, Ettore Sottsass, Gae Aulenti, Ettore Sottsass, Enzo Zanusso, Vico Magistretti, Franco Albini, Aldo Rossi, Nanda Vigo, Mario Bellini e Philippe Starck.

Questa fotografia è un eloquente ritratto di Ugo Mulas.

Un altro grande maestro è Irving Penn , per volumi luminosi e straordinaria capacità compositiva quasi sempre su limbo, in purezza magnifiche forme

Due sue intramontabili opere

Richard Avedon in una fotografia di Paola Rghenzi  opere colossali nella moda con le stesse tecniche

Due immagini di Richard

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